La maggior parte di voi sicuramente sa che cosa sia il PoE. Probabilmente molti hanno avuto occasione di utilizzare questa tecnologia e di installarla. Quanti però ne conoscono appieno le caratteristiche e tutte le opportunità che permette ?
Per chi ancora non ha un’ottima dimestichezza con il PoE o per chi desidera approfondire l’argomento desideriamo darvi, senza supponenza ed arroganza, una panoramica di cosa sia il PoE sia delle versioni più semplici che di quelle più avanzate. Vi mostreremo che non esiste una sola modalità di PoE, vi illustreremo le differenze tra loro ed i benefici che le versioni più avanzate possono apportare al vostro lavoro.
Innanzi tutto l’acronimo PoE sta a significare Power Over Ethernet, cioè tradotto in Italiano tensione (elettrica, quindi potenza) attraverso il cavo ethernet o cavo lan.
Il PoE ci permette di poter alimentare remotamente delle periferiche che si collegano alla rete lan utilizzando il cavo di UTP. Perché dovremmo fare ciò ? Quali periferiche possono necessitare di questa tecnologia ? La ragione è molto semplice: il desiderio o l’impossibilità di alimentare in locale una periferica. Questo, come detto, può essere una scelta progettuale o una necessità. Pensate ad esempio ad una telecamera IP che deve essere installata su un palo esterno. Un conto è arrivare alla telecamera con un cavo di rete, un altro è doverci arrivare con la rete lan e la tensione insieme. Potrete controbattere: “una volta che porto il cavo di rete posso portare anche la corrente”. Questo non è sempre vero, potrebbero esserci condizioni di sicurezza, di opportunità etc.. in cui non è possibile fare ciò. In secondo luogo, se anche fosse possibile farlo, potrebbe non essere conveniente; ad esempio considerate il costo di un doppio cablaggio, di doversi allacciare alla rete primaria etc… Questa cosa ovviamente non vale solo per la telecamera posta a 10 metri di altezza su un palo, ma anche per quella montata sul muro perimetrale di un capannone, all’interno di un magazzino in vari punti in cui la corrente non è disponibile etc… Ipotizzate che il problema non sia una telecamera ma dieci, venti o più. Da qui potete immaginare l’enorme vantaggio a non dover portare anche la tensione con un cablaggio ad hoc.
Potrebbe altresì essere una ragione di sicurezza. Restando sempre nel campo delle telecamere pensate a quanti sistemi di videosorveglianza avete visto installati in negozi, capannoni, in cui la telecamera ha li vicino l’alimentatore per alimentarla. E’ come dire al criminale “staccami” e smetterò di funzionare.
Remotizzare a monte l’alimentazione ci permette inoltre di poter assicurare una tensione costante alle nostre telecamere. Ad esempio aggiungendo un gruppo di continuità e ponendo tutto sotto di esso. In questo caso le nostre telecamere non saranno più soggette a sbalzi e soprattutto ad assenze di corrente.
Adottare una soluzione PoE potrebbe essere una scelta di praticità. Pensate ai centralini VOIP. I telefoni abbinati ai centralini si collegano alla rete lan. Utilizzare telefoni PoE significa evitare che ogni telefono sia alimentato singolarmente con poco pratici alimentatori singoli. Inoltre ci permetterebbe di garantire l’alimentazione alla nostra rete telefonica aziendale proteggendola da assenze di corrente. Poter quindi telefonare sempre ed in ogni condizione.
Sul PoE esiste spesso molta confusione e forse poca chiarezza anche da parte delle aziende che realizzano i prodotti. La maggior parte indica senza specifiche ulteriori il termine PoE, anche se ne esistono varie forme e versioni ognuna delle quali offre soluzioni e prestazioni abissalmente differenti dalle altre.
Il VERO PoE.
Come abbiamo detto precedentemente, con il PoE trasportiamo la tensione (corrente), quindi potenza, attraverso i cavi ethernet. Ma di quanta potenza abbiamo bisogno ? Avremo bisogno di tanta potenza quanta ne richiede il nostro dispositivo. Semplice quanto banale. Vediamo cosa avviene. Il dispositivo può appartenere a quattro tipi di classi; ad ogni tipo di classe corrisponde una quantità di potenza assorbita. Quando colleghiamo il nostro dispositivo PoE (ad esempio una telecamera) alla rete questo si “presenta” al dispositivo PoE che eroga la tensione, uno switch PoE o un injector ad esempio, per semplicità ipotizziamo uno switch . Al momento della presentazione la telecamera comunica allo switch la propria classe di appartenenza. Lo switch riconosce la classe ed eroga la potenza corretta per alimentare l’oggetto. In questo modo si garantisce che lo switch eroghi la potenza corretta alla telecamera e si evita che il dispositivo, se non PoE, venga bruciato. Il PoE vero è in grado di coprire tutte le quattro classi di potenza e di erogare fino ad massimo di 15,5W per canale. Il PoE vero, inoltre, è in grado di erogare la tensione, fino a 100mt di distanza, limite fisico del cavo UTP.
La modalità che abbiamo analizzato si chiama: FULL PoE Attivo.
Una cosa che non molti sanno sul Full PoE è che esistono due modalità: Il mode-A ed il mode-B. vediamo le differenze.
Il PoE mode-A permette di alimentare e controllare un dispositivo con solo 4 degli 8 fili presenti in un cavo UTP. Questo significa che essendoci 8 fili in un cavo UTP (cat-5E/6) possiamo alimentare e controllare due dispositivi, ad esempio 2 telecamere, con un unico filo. Pensate il grande vantaggio laddove dobbiate installare 2 telecamere a poca distanza l’una dall’altra (esempio una telecamera che guarda a destra ed una a sinistra). Utilizzando periferiche e switch mode-A potrete usare un solo cavo lan per entrambe mentre negli altri casi dovreste utilizzare due cavi e raddoppiare il cablaggio. O meglio con il mode-A dimezzate il cablaggio necessario.
Il PoE mode-B è in grado di erogare sempre 15,5W per canale ma a differenza del mode- A necessita di 8 fili per alimentare e controllare la telecamera.
Come brevemente accennato sopra desideriamo sottolineare che è necessario che il dispositivo erogante e ricevente (switch/telecamera) siano appartenenti allo stesso standard A o B, altrimenti i due potrebbero non dialogare in maniera corretta.
Il Falso PoE (lasciatecelo chiamare così). Esiste una escamotage che ci permette di “SIMULARE” il PoE. Questo viene denominato PoE Passivo. In cosa si differenzia da quello attivo ? L’alimentazione non è erogata direttamente da un dispositivo quale switch, NVR, injector ma è necessario utilizzare l’alimentatore del dispositivo medesimo, la nostra telecamera ad esempio, unitamente ad un adattatore (simile al Balun dei sistemi analogici) che va collegato al cavo lan da entrambe le estremità.
La distanza massima alla quale può essere installato il dispositivo è di 30mt dall’alimentazione.
Il PoE passivo è un prodotto assolutamente legittimo di cui ci sentiamo di consigliarne l’utilizzo badando però a farlo con cognizione di causa.
Ci spieghiamo meglio. Il PoE passivo NON è una alternativa alla soluzione PoE attivo. E’ un’altra cosa, destinata ad altri usi.
Se dobbiamo costruire una infrastruttura di rete che sia sicura, alimentata remotamente, alimentare dei dispositivi posizionati in situazioni di difficile raggiungibilità, se ci vogliamo assicurare di non avere problemi di alimentazione, non desideriamo avvalerci di svariati alimentatori singoli allora la nostra scelta deve ricadere su una infrastruttura PoE-Attivo.
Se invece ci trovassimo a dover installare una telecamera IP NON PoE in una infrastruttura esistente NON PoE e volessimo o dovessimo remotizzare l’alimentazione della nostra telecamera, oppure se dovessimo installare una telecamera particolare NON PoE (ad esempio una PTZ) in una infrastruttura PoE ci dovremmo avvalere di una soluzione PoE passivo.
Atlantis ha nel suo portfolio prodotti una gamma di articoli ed accessori PoE sia attivi che passivi.
Ha da poco presentato al mercato la nuova gamma di NVR e telecamere IP chiamata IP facile.
Atlantis ha deciso di dotare gli NVR “IP facile” con il top delle specifiche PoE, pertanto essi sono FULL-PoE ed integrano la versione mode-A.
Se desiderate conoscere meglio la gamma prodotti “IP Facile” potete visitare il nostro sito e scaricare il catalogo qui allegato.
http://www3.atlantis-land.it/category2/4/51/ip-facile
http://www.atlantis-land.com/upload/documenti/ATL_Guida%20Prodotti_SEC_15.pdf
Se desideri scoprire le incredibili peculiarità di “IP Facile” guarda questo video.
La mia domanda è “perché nell’era del wireless usare e promuovere ancora dispositivi che si basano su una connessione via cavo”?
Buon giorno Guido. La risposta è abbastanza semplice. Il wireless lo possiamo considerare un giocattolo e poi non garantisce la sicurezza necessaria. Cosa intendo. Anche noi abbiamo telecamere IP Wireless, si chiamano +CAM le puoi trovare sul nostro sito. Sino dei bellissimi prodotti ma rivolti ad un mercato consumer, casa, piccolu ufficio. Sono fantastiche si installano rapidamente. Io personalmente ne ho due a casa e le ho usate durante le vacanze. Ma altra cosa è la videsorveglianza professionale, dove una telecamera deve dialogare con un videoregistratore (NVR), dove gestire eventi, impostare regole di rilevamente etc..
Inoltre solo il cavo è sicuro. Il wireless non lo è. E’ sufficciente un distorsore di frequenza e ciao ciao impianto di sicurezza. Senza contare che le frequenze del Wifi sono ben coperte quindi è ormai facilissimo trovarsi in ambienti dove troppe reti Wifi vanno in conflitto. Quindi il Wifi va bene per le piccole soluzioni. E poi ricodiamo che anche se Wifi hanno bisogno dl cavo di corrente… Si lo so che c’è una telecamera Wifi con batteria che dura mesi e funziona anche bene, peccato che costi un avambraccio.
Spero di esserti stato utile.
Sicuramente utile e anche io ho provato le vostre +CAM. Purtroppo nel mio caso i test hanno portato ad evidenziare una serie di limiti, specialmente sull’univocità del canale e sulla stabilità della connessione tra router e telecamera che mi hanno fatto scartare rapidamente la soluzione. Io mi occupo di produzioni video broadcast, e ho il piacere di poter lavorare in situazioni di criticità quali lo stadio di San Siro durante gli eventi di Champions League. In molti casi utilizziamo dei trasmettitori radio su frequenze piu’ prossime a quelle del wifi di classe N che a quelle delle normali trasmissioni radio. Tutti i sistemi sono diversity e hanno una qualità e una stabilità di segnale pari alle connessioni via cavo. Ovviamente è ben conosciuto il problema delle interferenze radio e proprio per questo vigono delle politiche di assegnazione delle frequenze molto rigide. Però quello che non comprendo è la volonta’ di ricercare nella connessione Ethernet una soluzione. Il cavo Ethernet, senza opportuni amplificatori, anche in categoria UTP5 ha una distanza garantita che non supera i 30 metri al 100%, per poi abbassare la qualità del segnale fino all’80% intorno ai 100 metri. E tutto questo, ovviamente, senza far passare alcuna corrente nei cavi esterni a quelli di segnale. Usando il cavo in modalità full transmit, full power sourcing, la garanzia di stabilità scende a circa il 20% a 100 metri. Per questo mi domando come la scelta della connessione ethernet sia risultata la piu’ opportuna. In particolare voglio anche segnalare che i cavi di categoria alta, ovvero quelli multi isolati, tendono ad essere estremamente rigidi, non facilitando affatto le connessioni su lunghe tratte.
Oltre a questo, nel caso di un guasto ad una parte del cavo, sarebbe necessaria la sostituzione dell’intero cavo Ethernet, piuttosto che la rimozione e sostituzione del singolo cavo dati o di alimentazione. Quindi torno a cercare di comprendere al meglio la scelta della connessione a fronte di una maggiore versatilità delle onde convogliate o di altri sistemi di trasmissione di segnale.
Credo quindi, come in altri settori, che sia stata fatta la scelta per la connessione piu’ economica, non per quella maggiormente qualitativa o che possa garantire la migliore sicurezza.
Mi trovo in completo accordo con lei, invece, riguardo alla conversione da connessione coassiale RG59 verso la connessione tramite doppino UTP-5 (o 5e anche se con penalizzazione delle trasmissioni). Ovviamente l’idea di poter far passare un solo cavo che contenga sia l’alimentazione che il segnale è di indubbio vantaggio se il confronto è con un cavo coassiale che intorno ai 100 metri soffre di forte attenuazione del segnale che diviene inusabile oltre i 200 metri. In particolare sarebbe opportuno specificare se i convertitori sono attivi o passivi, nelle vostre apparecchiature, considerando che la differenza fa innalzare la distanza di trasmissione da 200-300 metri del cavo utp-5 ad oltre 1200 metri con i convertitori attivi.
Buongiorno Guido i prodotti che proponiamo sono orientati a una gamma ampia di clienti e di possibili utilizzi. Quelli che lei cita sono una nicchia che la nostra società non copre. Come detto ci rivolgiamo ad un mercato ampio che non ha, se non in casi sporadici, le esigenze da lei citate. Vi posso essere soluzioni Wireless basate su iperlan a 5Ghz (standard ETSI) che consentono copertura wireless di ampie distanze in visibilità (non sono soluzioni a 2.4Ghz). Unico neo i costi di queste apparechiature sono estremamente elevati e non rientrano nel target di mercato a cui ci rivolgiamo.
Mi permetto di dissentire da quanto lei indica. Lei dice chei il segnale su UTP non supera i 30mt. Questo possiamo concordarlo per un segnale non digitale. I prodotti IP Facile constano di telecamere e NVR digitali (ethernet), IP. Lo standard ethernet arriva a 100mt ed utilizzando soluzioni POE possiamo portare anche l’alimentazione a questa distanza. Inoltre utilizzando adeguati extender POE possiamo portare il segnale e l’alimentazione sino a 300mt.
Un’ultima cosa relativa alle onde convogliate. Queste richiedono continuità metallica o phase coupler, cioè i dispositivi devono essere collegati alla stessa rete elettrica o nel caso di trifase avere un phase coupler. Ora questa è una limitazione importante per poter pensare di commercializzare prodotti con integrata l’unità PLC. Nulla comunque vieta di poter utilizzare una coppia di powerline (date le limitazioni da cui sopra) per collegare alla rete una telecamera IP remota.
Saluti
salve
una curiosità
io ho uno switch poe, cose succede se lo utilizzo con dispositivi non poe? posso avere problemi di funzionamento o compatibilità?
grazie mille
Buon giorno, se lo switch è PoE vero (802.3af/at), non accade nulla e lo switch PoE può essere utilizzato come uno switch normale. Il protocollo infatti prevede che lo switch identifichi la periferica come PoE e stabilisca la classe di appartenenza, legata alla potenza assorbita. Una periferica non viene riconosciuta e pertanto sui cavi viaggia solo il segnale dati e non la potenza.
Saluti
La distanza di trasmissione del TIA EIA 568 cat 5e/6 è CENTO metri (comprese le patchcord finali), non DUECENTO!!!!
Per quelle distanze ed oltre (fino anche a SETTANTACINQUE KILOMETRI) si usa la FDDI oppure i ponti PTP (fino anche a CENTOSESSANTA KILOMETRI).
Standard IEEE 802.3. No, per dire…
Salve,
avrei bisogno di una delucidazione:
dovrei sostituire da un cliente una telecamera analogica con una telecamera IP (unica telecamera), è possibile alimentare la telecamera IP riutilizzando il Balun3 (Lato DVR analogico, che andrà sostituito da un PC) e l’attuale alimentatore (12V 2A)?
Ringrazio e saluto,
Daniele.
Buon giorno. Può utilizzare l’alimentatorementre per il BALUN no perchè il BALUN è per l’analogico.
Per una telecamera IP deve usare: A02-PoE-Pkit, fino a 30mt con un filo a 8 pin. Attenzione però lo può fare se usa subito un PC per controllarla, non può usare un DVR perchè questi è unalogico e non c’è modo di cominicare.
Saluti
Buongiorno,
volevo una delucidazione.
La differenza sostanziale tra poe attivo e passivo è che il passivo fa sempre passare la stessa corrente mentre l’attivo è in grado di capire se farla passare e quanta?
Grazie
Andrea
Il PoE attivo segue lo standard AF e AT e manda 48V come voltaggio e per l’amperaggio è in grado di capire quanto la periferica richiede quindi eroga a questa la potenza corretta per alimentarlo, in che modo ? cambiando l’amperaggio. Se la perfierica che si collega ad una sorgente PoE non è essa stessa PoE la sorgente lo capisce e non invia potenza, quindi non l’alimenta e non la DISTRUGGE, si limita a mandare solo i dati. Il PoE passivo invece sostanzialmente eroga sempre il voltaggio erogato dall’alimentatore messo a monte cioè quello che manda la tensione. Cioè se collego un alimentatore da 12V erogo sempre, comunque e solo 12V se collego un alimentatore da 18V erogherò sempre e comunque 18V. Quindi dall’altra parte devo avere una perififerica che sia in grado di funzionare con il voltaggio erogato dall’alimentatore. In pratica con il PoE passivo è come se spostassi fisicamente l’alimentatore dalla prossimità della telecamera in un punto più lontano, ma l’alimentatore deve essere quello GIUSTO. Con il PoE attivo possiamo dire che è il PoE che gestisce tutto e lavorando a un voltaggio alto permette di arrivare a 100mt contro i 30 mt massimo del passivo. Saluti
Salve
ho visitato il Vs. sito, ho trovato interessante il Vs. prodotto NVR – PoE attivo mode A . Al fine di poter sviluppare un progetto con tale sistema, Vi chiedo gentilmente di conoscere quale tipologia di sdoppiatore UTP deve essere preso in considerazione per realizzare l’impianto per collegare due telecamere IP sul medesimo cavo composto da 8 fili.
Medesima domanda mi pongo per il collegamento al lato opposto con l’NVR.
In attesa di un gentile riscontro, porgo distinti saluti.
Buon giorno, al momento non è disponibile un convertitore fisico ma è sufficiente provvedere a dividere il terminale di un cavo a 8 fili in 2 gruppi da 4 e crimpare i 4+4 fili seguendo la modalità di pinnatura allegata. In alternativa si possono trovare sul mercato degli sdoppiatori ethernet.
Spero di essere stato sufficientemente chiaro
Salve, ho trovato anche io molto interessante questo argomento.
Non mi è chiaro però come identificare il modo di funzionamento dei dispositivi POE. C’è una sigla particolare che li identifica o possono essere tutti impostati per usare uno o l’altro? Io ho un TP-Link TL-SF1008P, ad esempio, ed una cam indicata come POE, come faccio a sapere quale standard utilizza?
Grazie
Buon giorno. Ottima domanda. Innanzi tutto la scheda tecnica del produttore dovrebbe dare questa informazione che spesso è nascosta in terminologie equivalenti ma più tecniche. Il mode A è anche chiamato endspan ed utilizza solo 4 fili degli 8 del cat5E. Quindi se il cavo di collegamento ha solo 4 fili è sicuramente un mode A. Se invece ne ha 8 potrebbe essere sia A che B. Il mode B è chiamato anche midspan. Gli switch di fascia alta possono essere anche sia A che B. Sappiamo però che molto spesso queste informazioni non vengono riportate nelle schede tecniche. Per esperienza se non c’è scritto dovrebbero essere mode B ma non possiamo affermarlo con certezza. Abbiamo provato a dare un occhiata in internet alla scheda tecnica del TP LINK ma non abbiamo trovato nulla. Quindi non le resta che contattare l’assistenza del fornitore. In genere il mode B è più economico del mode A. Se le può servire i nostri switch Atlantis modello PoE A02-F5Poe4-A e A02-F9PoE8-A sono PoE mode A e le telecamere “IP Facile” modelli A11-xxxx (www.atlantis-land.com) in funzione del modello sono anch’esse Mode-A.
Saluti
buongiorno,ho acquistato LGAGUARD h264 ,ho grimpato in modo normale(dritto ) i cavi mentre li ho testati con un cross.alcune delel 8 telecamere non funzionano,posso aver bruciato le telelcamere sbagliando a grimpare i cavi?
Il tuo commento è in attesa di moderazione.
buongiorno,ho acquistato LGAGUARD h264 ,ho grimpato in modo normale(dritto ) i cavi mentre li ho testati con un cross.alcune delel 8 telecamere non funzionano,posso aver bruciato le telelcamere sbagliando a grimpare i cavi?
alessandro
Buona sera, non capiamo bene.
1. LGAGUARD è un marchio di telecamere e NVR etc.. ? Non sono nostri prodotti giusto ?
2. Le infomeazioni fornite sono abbastanza scarne per poter dare una risposta cert, comunque:
a) Se le telecamere sono PoE VERE (vero PoE non simulato) ed anche lo switch non dovrebbe averle bruciate.
b) Se le telecamere/switch usano ethernet per trasmettere la potenza ma non sono un vero PoE in questo caso non viene fatto alcun test di coerenza e quindi la potenza passa e può bruciare le telecamere o lo switch.
Saluti
Buongiorno, sono interessato al seguente articolo:
Outdoor 2MP H264 PTZ IR Varifocal Camera
e dal momento che ho necessità di acquistare anche un NVR che gestisca una telecamera POE, chiedevo se esiste un NVR che possa gestire tutte e due le telecamere (cioè una Poe e una no).
Grazie
Buon giorno, grazie per l’interessamento. Dalla sua mail non è chiara una cosa: la telecamera PoE che dice di dover gestire dovrà essere acquistata nuova o è una telecamera preesistente ? e se si è un prodotto Atlantis IP facile o meno ? Le rispondiamo brevemente. Il PoE (sia esso NVR con switch PoE integrato o switch PoE separato) è in grado di gestire telecamere sia PoE che Non PoE. Poiché il PoE è “intelligente” se la telecamera Non è PoE non gli invierà tensione pertanto nulla accade. Quindi la telecamera non PoE verrà gestita dall’NVR ma dovrà essere alimentata separatamente.
Veniamo ora al discorso telecamera PoE. La domanda che le facevamo è importante perché. Esistono due standard PoE: mode A e mode B. Se la telecamera è preesistente deve verificare se è di modalità A o B.
Se fosse di tipo A può acquistare un nostro NVR PoE a 4 o 8 canali: A11-NVR04-P, A11-NVR08-P.
Se la telecamera fosse invece di tipo B ha due possibilità:
a) Acquistare un NVR non PoE (A11-NVR04, A11-NVR08) ed acquistare uno switch PoE mode B (A02-F8PoE)
b) Acquistare un NVR mode A ed utilizzare uno splitter PoE (A02-PoE-Split). In questo modo lo splitter divide il segnale dati da quello di potenza, lo estrae su cavo separato e alimenta la telecamera tramite il jack da 3.5mm a 12V.
Saluti
Buongiorno,
articolo interessante e competente.
Avrei tuttavia una domanda: vorrei sapere se è possibile mettere in cascata due switch di cui il primo POE attivo e il secondo non POE, e collegare al second switch dispositivi POE e non POE. Si può fare? Oppure il secondo switch non POE non viene riconosciuto da quello POE attivo che quindi non invia corrente?
Altrimenti come potrei fare?
Saluti
Buon giorno mi spiace ma quello che chiede non si può fare o meglio se lo fa non funziona. Un dispositivo PoE per essere alimentato deve essere collegato ad uno switch/injector PoE. Potrebbe fare l’opposto mettere prima lo switch NOn PoE e poi quello PoE.
Se il suo problema fosse portare a 200m ua utenza PoE potrebbe utilizzare l’extender (esempio Ns codice A02-POE-EXT) che non richiede alimentazione e può arrivare a 200 m con un singolo cavo ed alimentare la periferica PoE.
Saluti
Salve, qualcuno sa dirmi dove bisogna intervenire quando utilizzando lo smartphone per la connessione in remoto alle telecamere, viene fuori il messaggio “DEVICE IS OFFLINE”
Grazie
Buon giorno la sua domanda è un pò troppo generica non specificando a quale famiglia di prodotti si riferisce (Plusca, Triox, IP facile). Comunque in linea generale significa che non si riesce ad arrivare a dove i prodotti sono installati, perntanto potrebbe essere un errore di rete (server, congestione, etc..) o un problema della rete ADSL di casa. Se quesat cosa le capita sempre è sicuramente un problema di installazione e quindi eventualmente contatti la nostra assistenza dopo il 2 Gennaio. Se invece è saltuario possiamo:
a) Nel caso di TRIOX ed IP Facile può provare ad installare l’APP in modalità accesso diretto configurando prima il DDNs (consulti il manuale o senta l’assistenza). Se il problema è l’ADSL però non si può risolvere.
Se si ripete provi a chiamare l’assistenza dopo il 2 Gennaio per vedere come sono configurate le telecamere ed il sistema.
Saluti e buon anno
Buongiorno, io ho acquistato un A11-NVR04-P-KIT, poiche le telecamere sono montate vicine tra di loro ma lontane dal NVR, per installare un unico cavo UTP, volevo sapere se è possibile collegare le due telecamere ad uno switch POE ( vicino le due telecamere) e poi collegare lo switch POE ad una porta del A11-NVR04-P con un unico cavo UTP , inoltre volevo sapere se le telecamere e NVR del kit A11-NVR04-P-KIT supportano il mode A.
Grazie
Buon giorno. Certamente può fare quello che dice. Le telecamere e l’NVR sono Mode-A pertanto lo switch che mette deve essere mode A. Ad esempio può acquistare il nostro switch PoE A02-F5PoE4-A uppure quello da 8 porte A02-F9PoE8-A.
Inoltre con il Mode A può usare 1 solo cavo CAT5E per alimentare e gestire 2 telecamere usando solo 4 fili a camera opportunamente cablati.
Può leggere il nostro articolo in merito: http://atlantis-blog.it/index.php/2015/07/31/il-poe-lo-conosci-per-davvero/
Saluti e buon anno.