Benvenuto nel blog di Atlantis.
Non ti voglio annoiare con noiosi pistolotti.
Il nostro blog ha un duplice scopo. Da un lato quello informativo e dall’altro quello formativo.
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Quando si deve installare una soluzione di Videosorveglianza Analogica ci si trova dinnanzi al dubbio su quale tipologia di cavo utilizzare. In questo articolo fugheremo ogni dubbio spiegandovi qual è il cablaggio migliore e qual è la soluzione più indicata.
Il Censis ci fornisce due dati drammaticamente importanti:
E’ pertanto un dato di fatto che i furti sono un problema molto “serio”. Problema fortemente sentito dalle persone. I fatti di cronaca più recenti fanno ulteriormente accendere l’attenzione sul fenomeno.
La maggior parte di noi ha sicuramente valutato la possibilità di installare un sistema di allarme per la casa.
Molti lo hanno fatto, mentre tanti altri hanno rimandato la decisione. In passato installare un sistema di allarme non era poi così indolore. Gli allarmi erano appannaggio degli elettricisti. I modelli disponibili si basavano esclusivamente sulla tecnologia filare, cioè il collegamento tra i sensori e la centralina avveniva a mezzo di un filo. Il sistema era abbastanza semplice non era in grado di darci informazioni specifiche tranne di segnalarci l’effrazione reale o presunta, il tutto condito da un prezzo spesso molto “importante”. La seconda ragione che spesso ci ha bloccati nel installare un sistema di allarme era “l’impatto ambientale”, cioè quanto avremmo dovuto “devastare” la nostra casa per poter tirare dei fili.
Oggi, grazie alle nuove tecnologie non è più così. La tecnologia Wireless permette di poter immettere sul mercato soluzioni di allarme senza fili, cioè soluzioni che permettono ai vari sensori di comunicare con la centralina senza dover essere collegati via cavo alla medesima.
La domanda che sorge è: “posso fidarmi di un sistema di allarme senza fili ?”
A partire dal mese di Febbraio di quest’anno le Camere di Commercio delle varie città hanno iniziato a consegnare una nuova tipologia di Smart Card. Queste card, abilitate alla firma digitale e già conosciute con il nome di “Carta Nazionale dei Servizi” o CNS, sono però diverse da quelle immesse sul mercato negli anni precedenti. Le nuove Smart Card utilizzano dei chip diversi da quelli del passato ed inoltre eseguono la Firma Digitale a 2048 bit.
La maggior parte degli utenti, una volta ricevute le nuove Smart Card (CNS), hanno cercato di utilizzarle con i lettori e con i software già in loro possesso. Peccato però che le cose non erano così semplici e che, per far funzionare le card, erano necessari dei NUOVI requisiti hardware e software. Queste informazioni non sono giunte alla maggior parte dei clienti i quali hanno iniziato a palesare i primi problemi.
La domanda è intelligente. Mi ricollego ad un post di un utente ed alla mia risposta per offrire una panoramica più organica e cercare di dare dei chiarimenti che soddisfino le esigenze di tutti.
Facciamo una premessa.
Il mondo della videosorveglianza è drasticamente cambiato negli ultimi 12-24 mesi. Se in passato le soluzioni analogiche rappresentavano il giusto compromesso tra qualità e prezzo, mentre quelle IP venivano scelte prevalentemente da chi aveva necessità di un’elevata (se non elevatissima qualità) spesso a discapito del prezzo, oggi non è più così.
Le ragioni sono due, quasi opposte. Da un lato la tecnologia ha permesso di offrire soluzioni IP di ottima qualità a prezzi estremamente competitivi, dall’altro il mondo analogico si è evoluto e sono nate nuove famiglie di prodotti in grado di offrire una risoluzione medio alta (1-2 Milioni di pixel) con prezzi di poco superiori a quelli del vecchio analogico.
Spendo ancora un paio di parole. Da un lato l’IP ruota intorno ad uno standard dall’altro il mondo analogico, che prima rappresentava la semplicità fatta persona (“attacco e va”) oggi presenta una pletora di standard ad alta risoluzione tra loro non compatibili: A-HD, TVI, CDVI, SDI etc… Questo perché molte aziende hanno sviluppato in proprio delle soluzioni in grado di far evolvere i propri sistemi e di portare l’alta risoluzione nel mondo dell’analogico. Ad oggi comunque lo standard più aperto e che sembra essere il vincitore è l’A-HD.
Fatte queste premesse cerchiamo di dare una risposta alla domanda:
Per chi di voi come me appartiene alla generazione degli anni ’70 il titolo “A volte ritornano” evoca parecchi ricordi. La raccolta di Stephen King prima (1978) ed il film poi (1991). “A volte ritornano” è oggi un espressione usata quando si fa riferimento a qualche cosa del passato, spesso non gradevole, che si fa vivo nuovamente.
In questo caso ho deciso di utilizzare questa accezione per annunciarvi qualche cosa di molto positivo ed interessante che stiamo proponendo ai nostri clienti.
I router ADSL sono da sempre i cavalli di battaglia di Atlantis ed il modello Webshare 144, il router ADSL 300Mbit con 2 ANTENNE (conosciuto anche con il codice A02-RA144-W300N+), ha rappresentato per molto tempo il nostro top di gamma.
Rispondi a 7 rapide domande sul nostro servizio di assistenza tecnica per aiutarci ad essere più efficienti e poterti offrire n servizio al Top.
Installare una soluzione di videosorveglianza IP non è poi così banale. Di certo con le nuove soluzioni IP e grazie anche ad “IP Facile” di Atlantis le cose sono molto più semplici dal punto di vista tecnico e di configurazione. Ma cosa accade dal lato dell’infrastruttura lan ?
Vi diciamo questo perché durante i nostri corsi sono emersi degli spunti interessanti su cui discutere. Molto spesso, soprattutto da parte di chi ha installato per anni soluzioni analogiche o di chi ha meno dimestichezza con le infrastrutture di rete, si pensa che una soluzione IP possa permettere di evitare di stendere cavi (cosa assolutamente necessaria nel caso dell’analogico) in quanto si ritiene che sia possibile utilizzare la rete lan esistente, ad esempio all’interno di un’azienda.
Durante i nostri recenti corsi tecnici abbiamo verificato che c’è un po’ di confusione intorno al concetto di “Indirizzo IP”. In particolar modo tra IP Pubblico, IP Privato, IP Statico e Dinamico.
In molti casi parlando di IP pubblico parecchie persone lo confondevano con l’IP statico. Con questo articolo vogliamo fugare un po’ di dubbi e fare chiarezza sull’argomento.
Partiamo dall’inizio.
Che cos’è un indirizzo IP ? L’indirizzo IP è un numero che identifica il nostro dispositivo e rappresenta un indirizzo univoco all’interno della rete internet. Questo indirizzo, come per il nostro indirizzo di casa, permette al dispositivo di essere raggiungibile da altri apparati.
Quanti tipi di indirizzi IP esistono ? L’IP può essere Statico o Dinamico, Pubblico o Privato.
Attenzione STATICO/DINAMICO e PUBBLICO/PRIVATO sono due cose completamente diverse.
Sicuramente ne avete sentito parlare. Quando l’internet provider (quello che vende la connettività ad internet per capirci) vi vende una connessione internet (ADSL, Fibra, 3G etc…) dà al vostro router un indirizzo che può essere statico o dinamico. Se l’indirizzo è statico significa che questo non cambia nel tempo. Al contrario l’indirizzo dinamico viene cambiato dal provider in varie occasioni come un reset del router etc…
In sostanza che cosa cambia? Se ho un indirizzo statico, cioè che non cambia, io so sempre come arrivare al mio router, attraverso appunto l’indirizzo IP. Se questi è dinamico, cioè cambia di continuo, senza che io sappia ne quando cambia ne quale indirizzo ricevo significa che al mio router non posso arrivare.
Se lavorate già nel settore della videosorveglianza IP e non tutto vi è completamente trasparente. Se state approcciando solo ora questa tecnologia o se invece provenite dall’analogico e desiderate capire meglio come funziona il mondo IP, ci sono un paio di cosette che spesso non vengono spiegate e pubblicizzate dai produttori di sistemi NVR che è bene conoscere.
Prima della sorveglianza IP esisteva, ed esiste tutt’ora, quella analogica. Lì le cose erano semplici. Un DVR ed il massimo numero di telecamere che vi si poteva collegare. Nell’analogico, che io colleghi al mio DVR una telecamera da 400 linee, da 600, da 700 o da 800 linee, non cambia nulla. Se il DVR supporta 8 canali potrò collegare al massimo 8 telecamere. Se ne supporta 16 ne potrò collegare 16.
Nell’analogico un DVR a 8 canali “è un DVR a 8 canali”. Un DVR di marca A, B o C a 8 canali è sempre “un DVR a 8 canali”. Poi discuteremo di tante altre cose come la presenza di contatti attivi, della potenza e del livello di sofisticatezza del software a bordo, della qualità di registrazione o di altre caratteristiche; ma 8 canali sono sempre 8 canali, così come 4 sono 4, 16 sono 16 e via dicendo.
Nel mondo IP le “cose” sono un po’ diverse, anzi sono molto diverse. L’importante è capire bene come funzionano le cose e soprattutto disporre di tutte le informazioni necessarie per poter valutare un prodotto e confrontarlo correttamente con un concorrente; come si dice: “paragonare mele con mele e pere con pere”.
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